La legge del sognatore è un libro scritto dal mio amatissimo Daniel Pennac.
Ritroviamo lo scrittore bambino, insieme a Louis, suo amico, in camera la notte prima di una gita al lago con i genitori. Sopra il letto un poster con un disegno di Fellini che lo stesso regista aveva regalato alla madre di Pennac (aveva lavorato per Fellini quando lavorava a Cinecittà). I due bambini parlando si raccontano di come si muove la luce, e dopo, addormentati Daniel sogna che da tutte le lampade e le fonti luminosi esce un fluido che inonda tutto quello che trova, la casa, il paesino, la chiesa...tutto!
Il mattino dopo si sveglia e capisce di aver solo sognato.
Ad anni di distanza Daniel e Louis si ritrovano per una gita al lago con immersione annessa, e Daniel scopre che sotto il lago c'è lo stesso paesino che aveva sognato anni prima..quello dell'incubo.
Cosa può aver provocato tutto questo? Secondo l'autore è stata l'influenza di Fellini, infatti anni dopo Daniel decide di mettere in scena uno spettacolo teatrale a Milano basato sui sogni, omaggiando Fellini. Ma forse, alla fine, anche questo è un sogno. La madre di Daniel non ha mai lavorato a Cinecittà e tanto meno con Fellini, ma era una sua grandissima fan. E il paesino sommerso rappresentato nel sogno e poi ritrovato nella realtà? Anche quello solo un sogno o la verità? Bisogna leggerlo per scoprirlo.
Questo è un libro articolato. Non sai mai se ti trovi nella realtà o nel sogno. Sembra facile, perché alla fine è un romanzo anche breve e lo stile di scrittura è semplice, ma la trama no. Ti attira nella sua rete e non ti fa capire bene dove ti trovi. Uno spettacolo e una scoperta continua.
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