Gino Strada è un chirurgo che lavora per Emergency, in ogni luogo in cui va riesce a costruire ospedali di fortuna in situazioni di guerra, che servono sia sul momento che per il dopo conflitto, un piccolo dono che rimane...le mine antiuomo.
Questi arnesi malefici si nascono nel terreno e fanno tantissime vittime e altrettante persone perdono uno o due braccia, una o due gambe. Da queste mine proviene il titolo del libro: pappagalli verdi, sì, perché la popolazione Afghana le ha soprannominate in questa maniera, e per scoprirne il motivo vi lascio alla lettura di questo libro.
E' un libro che ti sbatte in faccia la dura realtà, ti fa tornare con i piedi per terra e ti fa vedere quello che sta ancora succedendo in diversi parti del mondo.
Ti rendi conto della forza e del coraggio che hanno certe persone a fare il medico o l'infermiere in zone di guerra, della scelta che hanno fatto.
Ti rendi conto delle condizioni di vita in certi Paesi, che per trovare un ospedale devi anche percorrere per tutta la notte parecchi chilometri.
Ti rendi conto di quello che provano il personale medico quando fanno di tutto per salvare le persone, ma che alla fine non riescono, o quello che provano quando riescono a salvare delle vite umane.
Ti rendi conto di quello che provano i pazienti, giovani e vecchi, uomini e donne e anche bambini
(sì perché le mine non risparmiano proprio nessuno).
Ti rendi conto di così tante cose che è una lettura difficile e commovente, ma che deve essere fatta per rendersi conto, per conoscere. E' un libro breve, con uno stile rapido e veloce, ma che ti immerge così tanto che da una parte non riesci a staccarti, dall'altro ti devi fermare per riprendere il respiro.
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